Lean Canvas è strutturato in un ottica snella e rapida di Lean Startup, lavorando sul problema/soluzione, poi sul prodotto/mercato ed infine sulla scalabilità.
Cosa distingue le startup di successo da quelle che falliscono ? Non è il partire da un piano migliore, quanto piuttosto il trovare il piano che più funzioni prima di esaurire le risorse.
“Le startup di successo sono quelle che riescono a iterare un numero
sufficiente di volte prima di esaurire le risorse.”
Eric Ries
Questo nuovo modello si differenzia dal classico Model Canvas, perché sostituisce nell’area di sinistra i blocchi dell’infrastruttura con quelli delle soluzioni. Si inserisce un nuovo elemento di estrema importanza per una startup, Unfair advantage, ( vantaggio sleale) che pone l’attenzione sulla proprietà intellettuale e sul vantaggio competitivo che detiene. Le modifiche apportate rendono il Lean Canvas più adatto all’utilizzo nella fase embrionale di un’idea imprenditoriale, ovvero quelle di validazione dell’idea. Gli aspiranti startupper, spesso commettono l’errore di pensare solo al prodotto ipotetico di cui si sono innamorati, senza considerare se effettivamente c’è un mercato. Il Lean Canvas è perfetto per il brainstorming, modificando le ipotesi di partenza sulle nove sessioni di cui è composto, fino a trovare la vera formula vincente per il cliente.
ll Lean Canvas è formato anche esso da nove blocchi come il Model Canvas, ma prevede la sostituzione di quattro dei nove blocchi.
Si aggiunge: Problema – Soluzione- Metriche- Vantaggio competitivo– . Infatti, più che fornire un modello di business perfettamente articolato, serve a concentrarsi sugli aspetti importanti in fase di avvio di un progetto.
Il Lean canvas è formato a pagina singola , per renderlo più rapido rispetto a un business plan. Con il Lean Canvas, in un solo pomeriggio è possibile redigerne diversi, è più conciso in quanto costringe a scegliere le parole con cura ed arrivare presto al punto ed è comodo, perché su pagina singola è più facile da condividere, pertanto sarà letto da più persone e probabilmente sarà aggiornato più spesso.
Problema e soluzioni: In questa sessione bisogna comprendere qual è il problema/bisogno che il cliente avverte, studiarlo e cercare di trovare una soluzione a quello che gli utenti cercano. Il rischio è quello di creare un qualcosa che le persone non vogliono o non sono pronte ad accettare. Una volta compreso il problema quindi può risultare molto più semplice studiare e trovare soluzioni perché questo è quello che gli utenti cercano
Metriche: Quando si crea un nuovo prodotto i dati da considerare sono davvero tanti, per questo è importante identificare delle metriche chiavi su cui si basa il successo (o l’insuccesso) del business.
Vantaggio competitivo: (unfair advantage, vantaggio sleale) E’ rappresentato dalle barriere all’ingresso che scoraggino la concorrenza a entrare nel mercato, per questo definito sleale. Tuttavia, nella realtà diventa difficile individuare il proprio vantaggio competitivo in fase di sviluppo, ma il modello serve proprio a spronare a lavorare continuamente alla ricerca dei propri punti di forza.
Attività chiavi: In questo box, nel Business Model Canvas, vengono definite le azioni fondamentali affinché venga percepita dal cliente la proposta di valore. Ma nel nuovo modello questo blocco è stato sostituito perché le attività chiavi devono derivare dal riquadro delle soluzioni dopo che il prodotto è stato testato. Questo perché spesso, nel vecchio blocco, si riportavano frasi del tipo “acquisizione clienti” “sviluppo piattaforma” “azioni di marketing” che possiamo considerare al quanto scontate e senza un vero e proprio motivo logico ed infatti, senza una dettagliata motivazione, può non avere senso di esistere.
Risorse chiavi: Questo blocco è stato sostituito dal vantaggio competitivo, che abbiamo visto prima. Questo perchè con l’avvento di internet, del cloud computing e dei software open source, il costo di realizzazione del prodotto è ai minimi storici. quindi le risorse chiavi fisiche, umani o intellettuali vengono considerate vantaggio competitivo, quando si è in possesso di una risorsa rara.
Relazioni con il cliente: Maurya, l’ideatore del Lean Canvas, crede che non esista una relazione migliore o diversa da quella diretta, a prescindere da ciò che si vuole creare. La vera relazione che si instaura con il cliente deriva o potrebbe derivare da come viene sviluppato il blocco dei canali. Decidendo infatti di utilizzare un canale di vendita come per assurdo potrebbe essere la vendita porta a porta si capisce da subito che il rapporto che si va ad instaurare è di tipo diretto.
Partner chiave: I partner possono essere indispensabili, ma creare delle partnership quando ancora sei “sconosciuto” può essere una forma di spreco. L’obiettivo adesso è cercare la validità, perché pensare a collaborazioni? La mancanza iniziale di un partner infatti non stabilisce il rischio dell’intera opera ma può portare ad un calcolo nel blocco dei costi inefficiente.
Ricapitolando, il Lean Canvas è uno strumento essenziale per uno startupper, un documento utile sia in una fase di raccolta di idee, sia per esigenze di sintesi che permettono di mantenersi focalizzati nel tempo e prendere decisioni strategiche . Un framework che permette di ragionare sulle diverse aree di impatto della nostra idea, che sono:
Se anche tu hai un’idea o una startup già costituita e vuoi compilare in maniera ottimale il tuo Model Canvas CANDIDATI ORA. Se sarai selezionato, ti seguiremo in tutta la fase di validazione e crescita del tuo progetto.